LAGO DI POGGIO BALDI
Corniolo, sopra Santa Sofia (FC)
Lago di Poggio Baldi, dove da una frana è nata la vita
Questa è la storia di un lago che non c’era. E per raccontarvela voglio fare un passo indietro nel tempo. Torniamo al 1914.
Il Fiume Bidente, chiamato così perché sono due fiumi che diventano uno solo – il Bidente di Pietrapazza che sorge dal passo dei Mandrioli e il Bidente di Corniolo che nasce dal Passo della Calla – scorre sereno, scendendo dalle montagne verso l’Adriatico. Nulla disturba il suo cammino fatto di pozze smeraldo, aironi, ranocchie e cascatelle.
A Corniolo è marzo, il 25 precisamente. Un mercoledì come tanti che però, per gli abitanti di questo piccolo paese, resterà indelebile nella memoria.
Quel giorno, un pezzo del Monte Val dell'Abeto si stacca e precipita.
Quando pensiamo a una frana ci vengono in mente il boato delle montagne, le rocce che cadono veloci senza freni spinte dalla gravità, gli alberi che scivolano giù come se fossero candeline su una torta che si sta sciogliendo. Ma una frana può anche essere silenziosa e metterci giorni prima di concludersi.
E così fu: ci volle più di una settimana prima che la terra smettesse di scalpitare.
Da quella catastrofe nacque il lago di Poggio Baldi.
Ma non è tutto. Facciamo un balzo avanti di cent’anni. È il 18 marzo 2010 e ancora una volta il suolo inizia a tremare e la strada che porta alle foreste casentinesi inizia ad arricciarsi, come fosse un tappeto.
Dal monte si staccano 3 milioni di metri cubi di terra e la scena è la stessa, ma questa volta tutto va più veloce. Gli alberi crollano stesi, il fango diventa lava che ricopre tutto e i più coraggiosi si affrettano ad aiutare Gigi, il proprietario di una casa di pietra che quel giorno fu spazzata via.
Lo so, è una storia molto triste ascoltata dalle orecchie degli uomini.
Ma per me questo luogo resta comunque speciale. Ogni volta mi ricorda quanto la Natura cambia e cresce, proprio come fosse un bambino. E mi fa riflettere sul tempo del mondo, che è molto diverso dal nostro.
La Natura ancora una volta ci dimostra che la tragedia è solo una faccia della medaglia. L'altra è la faccia dell’occasione, delle opportunità. Per cambiare, rinnovarsi, rinascere: sì, perché quelle macerie hanno dato vita a un nuovo paradiso, ora dimora di pioppi bianchi e neri e ontani. Ma non solo: sono arrivati anche altri ospiti, primi tra tutti gli uccelli acquatici che non si sarebbero mai potuti trasferire “in montagna” ma che – grazie al lago – hanno trovato, come per incanto, le condizioni migliori in cui vivere. In particolare fanno parte della nuova fauna del Lago di Poggio Baldi l’Airone cenerino, il Germano reale, la Gallinella d’acqua, il Tuffetto, il Merlo acquaiolo e il Martin pescatore.
Anche i tronchi bianchi che galleggiano in acqua, resti del bosco sommerso di Douglasie, si specchiano in un acqua che d'estate balla al ritmo della corrente sotto alla luce del sole e d’inverno si ghiaccia diventando una pista per le foglie che pattinano al vento. Anche loro fanno parte dell’energia che si respira qui e si trasforma ogni giorno in qualcosa di magico.
È molto bello visitare il Lago di Poggio Baldi: lo si può esplorare tutto grazie a uno stradello serpeggiante che scende dalla strada asfaltata verso sinistra, giù giù fino al fiume. Da lì si guada un lembo di lago, mettendo i piedi su massi che, con le piene, vanno sott’acqua, soprattutto d’inverno.
Il sentiero continua alle sponde del lago fino ad arrivare alla casa Gambarligi, ora abbandonata, dove ancora si può vedere il forno in cui veniva fatto il pane. Si prosegue salendo tra boschi alti e verdissimi fino al cucuzzolo, da cui si scorgono i confini ondeggianti del lago, il Molino di Poggio Baldi e le prime case di Corniolo.
Subito dopo si scende da una ripida discesa fino al secondo guado del fiume, dove si arriva a una spiaggetta di sabbia con dietro tavoli e panchine, perfetti per un picnic tra le fronde degli alberi. Proseguendo verso destra si ritrova il sentiero che segue i bordi del lago e riporta, dopo qualche sali e scendi al punto di partenza, dove ci sono altri tavoli e un panorama incredibile su tutta la meraviglia del lago.
COME ARRIVARE
Provenendo da Forlì si va verso la Campigna e una volta passata Santa Sofia si prosegue fino alla frazione di Berleta. Si parcheggia QUI subito prima del piccolo paese di Corniolo.
Davanti al parcheggio c'è l'ingresso al sentiero ad anello, lungo poco meno di 5 km, che conduce al lago di Poggio Baldi e lo circonda come un abbraccio.
CONSIGLI UTILI
Perfetto per famiglie e bambini, il Lago di Poggio Baldi è il luogo ideale per una giornata all’insegna della bellezza e del relax in mezzo alla natura. Nelle giornate d’autunno, quando sale un po’ di nebbia, il paesaggio diventa incantato – e pure un pochino noir – e le foglie, colorate di giallo, arancio e marrone contrastano splendidamente con il verde scuro dell'acqua, rendendo l'atmosfera a modo suo fatato.
Lungo il sentiero non ci sono fonti d'acqua quindi portatevi la borraccia, mi raccomando. Consigliate le scarpe da trekking.
E ricordatevi di portare a casa con voi i rifiuti! La regola è semplice: lasciamo sempre il posto ancor più bello di come l'abbiamo trovato (chi ama la Natura la protegge e spesso è proprio chi la frequenta che la tiene pulita!).
Ah, occhio che il cellulare non prende sempre, quindi per sicurezza lasciate sempre detto dove andate!
VICINO ALLO LAGO DI POGGIO BALDI
La Spugna
In località Cabelli, la Spugna è uno di quei posti bellissimi che non si fa mancare niente. C'è il bosco, la roccia liscia, una pozza dove tuffarsi, una cascatella, un po' di ombra per pranzare e un'atmosfera selvaggia di grande pace e serenità.
Diga di Ridracoli
Lago ad invaso artificiale immerso nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi che offre varie attività fra le quali gite in canoa e battello elettrico, escursioni a piedi, in mountainbike ed e-bike.
Anche Idroecomuseo sull'acqua, flora e fauna della diga.
0543 917 912 • Sito • Facebook
Piadineria Bel Posto
Piombrino
Piombrino è l'ideale per passare una giornata al fresco, immersi nella natura.
La cascata che si incontra appena arrivati al fiume è molto bella e suggestiva. In più sotto di lei il fiume Bidente ha creato una pozza profonda dove nuotare o semplicemente sedere agli angoli, per godersi il massaggio della corrente.
Agriturismo Badia di Sasso
Ritrova e gusta i più inconfondibili e antichi sapori dell'Appennino tosco-romagnolo.
40 posti letto in camere dislocate all'interno di differenti costruzioni affacciate sulla stessa corte. Struttura pet-friendly.
0543 980 309 • Sito • Facebook
Giardino botanico di Valbonella
Il Giardino della flora della Romagna, un vero e proprio museo all’aria aperta che ospita interessanti ricostruzioni dei principali ambienti vegetali dell’Appennino romagnolo, con una ricca collezione di specie (circa 300). Il giardino è visitabile attraverso una rete di sentieri.
0543 917 912 • Sito • Facebook